Indipendentemente dal mezzo di trasporto – nave, treno, aereo o camion – i beni industriali devono essere imballati con cura per giungere in perfetto stato all’utente o consumatore. Prima di arrivare al luogo di destinazione, le merci devono spesso coprire lunghe distanze, sbatacchiate su strade sconnesse, sballottate dai binari o in balìa del mare mosso. I prodotti imballati devono sopportare frenate brusche, ribaltamenti a terra, così come condizioni climatiche gravose nonché frequenti trasbordi o reimballaggi. Inoltre, le aziende di confezionamento devono soddisfare le cresciute esigenze e le necessità specifiche dei propri clienti: qualità e servizi di prima classe sono aspetti determinanti in un settore caratterizzato da una crescente competitività. I sistemi di imballaggio richiesti devono garantire fermi macchina minimi, con brevi tempi di riattrezzaggio, e il tutto, ovviamente, tenendo in considerazione l’efficienza dei costi, dell’energia e delle risorse.
Imballaggi antiurto
Una protezione ottimale per i disagevoli viaggi di trasporto viene offerta da imballaggi industriali composti da materiali di natura completamente diversa. Secondo le diverse caratteristiche dei prodotti e delle vie di trasporto, il compito di offrire la protezione giusta può essere affidato a pallet e casse in legno o cartone ondulato, contenitori pieghevoli o gabbie in plastica, intelaiature, imballaggi con film pluriball, sacchi oppure speciali confezioni particolarmente robuste o per merci pericolose.
Per proteggere durante il trasporto prodotti fragili, sensibili agli urti e ai graffi come articoli in vetro, plastica o gomma, gli imballaggi antiurto in cartone ondulato sono la soluzione ideale. Oltre alla protezione desiderata, questo materiale si presta anche alle più disparate possibilità di personalizzazione tramite motivi stampati o ornamentali. Le informazioni per i consumatori o i messaggi di marchio possono essere trasmessi senza aggiunte di materiale, riducendo così i costi per i prodotti di marketing.
Un gran lavoro per i pesi massimi
Particolare impegno va dedicato ai cosiddetti carichi pesanti – e dunque a quelle merci che per peso o dimensioni superano le norme standard per il trasporto. Per prodotti che pesano 100 tonnellate o anche di più sono necessari dispositivi speciali su misura. Per la protezione della merce vera e propria, gli imballatori fanno affidamento sui classici film multistrato in polietilene o alluminio. Essiccanti o trattamenti chimici con inibitori del vapore o della fase di sviluppo (metodo VCI – Volatile Corrosion Inhibitor) evitano inoltre fenomeni di corrosione, formazione di muffa e altri danni, dovuti ad esempio a trasudazione.
L’intero processo di imballaggio per i carichi pesanti è estremamente complesso: i carichi, infatti, possono essere imballati e caricati in maniera efficiente solo con l’aiuto di grossi macchinari come gru a ponte o girevoli. Lo specialista di imballaggi sottovuoto Schmalz ha in catalogo particolari gru a ponte sospeso in alluminio, che spiccano soprattutto per il vantaggioso rapporto fra peso proprio e carico massimo.
Per una movimentazione sicura ed ergonomica durante il processo di imballaggio, oltre alle benne pneumatiche si prestano anche particolari impianti di sollevamento a vuoto. Essi si distinguono per la particolare flessibilità nei campi d’impiego. “E le movimentazioni con tecnica a vuoto guadagnano consensi anche per quanto riguarda la velocità”, afferma il dott. Kurt Schmalz, socio amministratore della J. Schmalz GmbH.
Nata nel 1910 come fabbrica di lamette da barba, la società con sede nella Foresta Nera si è evoluta fino a diventare una delle più importanti aziende mondiali per le tecnologie del vuoto nel campo dell’automatizzazione, manipolazione e serraggio. Con il suo sollevatore a vuoto orientabile VacuMaster possono essere movimentate lamiere metalliche di diverse tonnellate, pannelli di legno o plastica, fusti, finestre o lastre di vetro senza alcun sforzo. VacuMaster consente la movimentazione o l’imballaggio anche di pesantissimi elementi in vetro da parte di un solo operatore, senza fatica e senza pericolo di danni.
Ai dispositivi di grandi dimensioni si aggiunge anche una particolare complessità logistica, poiché per i trasporti pesanti – come si è già visto in numerosi servizi televisivi – a volte è necessario sbarrare interi tratti di strade, facendoli viaggiare spesso di notte e con veicoli di accompagnamento. Anche gli aspetti della protezione del trasporto devono essere chiariti fin da principio da tutte le parti coinvolte e cioè committente, produttore e vettore. È dunque indispensabile una pianificazione degli imballaggi professionale prima che i pezzi grossi si mettano in viaggio in casse di legno o ferro.
Imballaggi sicuri per merci pericolose
Un altro e certamente particolare tipo di imballaggio entra in gioco quando si tratta di trasportare merci pericolose – e cioè materiali, preparati e oggetti contenenti sostanze che in base alla propria natura o alla loro struttura fisica o chimica possono rappresentare una fonte di pericolo durante il trasporto. Fuochi d’artificio, pretensionatori per cinture di sicurezza di automobili, lacche per capelli, benzina o concimi, ma anche airbag o batterie al litio si annoverano nel gruppo delle merci pericolose.
Per quanto concerne l’imballaggio di questo tipo di materiali, la legge prescrive regole severe, che seguono le direttive emanate dalle Nazioni Unite, le “UN Recommendations on the Transport of Dangerous Goods”. Tutti gli imballaggi per merci pericolose devono dunque riportare in tutto il mondo un simbolo ONU, seguito da un codice in lettere e cifre.
In vista della crescente popolarità dei veicoli elettrici, in tutto il mondo sta aumentando sensibilmente la produzione di batterie al litio. Lo specialista di imballaggi DS Smith ha sviluppato per il Gruppo BMW una soluzione idonea proprio a questo tipo di merci pericolose. Grazie alla particolare suddivisione interna in cartone ondulato, dodici accumulatori di energia possono essere stipati e fissati in maniera semplice e rapida negli scatoloni per il trasporto con l’aiuto di un sollevatore, senza bisogno di ulteriore materiale di riempimento o piegature. Altrettanto comode anche le operazioni di scarico: basta estrarre le batterie assieme all’imbottitura dalla confezione utilizzata per il trasporto e lo stoccaggio e, ad esempio, spedirle singolarmente come parti di ricambio.
Ogni cosa al suo posto
Per la manipolazione di prodotti industriali, i pallet sono la risposta giusta alle esigenze di portata, qualità ed economicità. Ma c’è pallet e pallet. I pratici tuttofare in grado di portare fino a 1.500 kg sono presenti sul mercato in tantissime versioni: pallet monouso, a rendere, a 2 vie, a 4 vie, per carichi pesanti o speciali – solo per citare alcuni dei tipi in circolazione.
Le differenze cominciano già con il materiale. La maggior parte dei pallet è in legno; secondo il Paese di provenienza, normalmente per la produzione viene impiegato legname locale. In alternativa sono in uso pallet in plastica o metallo o addirittura in cartone ondulato. Per i famosi europallet si utilizza legno di betulla, pino o abete. In funzione delle sollecitazioni esercitate dal materiale trasportato, condizioni climatiche e trattamento subito, i pallet a rendere possono arrivare fino a quindici cicli di impiego.
Il pendent americano dell’europallet è il cosiddetto GMA pallet. Con i suoi 40 x 48 pollici (101, 6 cm x 121,92 cm) è leggermente più grande del modello europeo. Per il trasporto su nave sono richiesti particolari pallet industriali che corrispondono al sistema di misura americano e possono essere caricati senza problemi nei container ISO.
Pal-box® è il nome di un pratico box-pallet in cartone ondulato. La piattaforma di carico del produttore londinese di carta e imballaggi Mondi Group sta letteralmente in piedi da sola. Questo contenitore in cartone ondulato, disponibile in diversi formati, ha infatti i piedi del pallet ancorati sul fondo. Sempre di Mondis anche lo stac-pac®, un container di stoccaggio in cartone ondulato pesante punzonato, creato appositamente per il trasporto delle merci più pesanti. Per garantirne l’elevata capacità di carico, sui lati esterni del container vengono fissate assi di legno tramite clip utilizzabili più volte.
Garanzia di lunga durata
Per migliorare la resistenza e la durata di piattaforme di carico in materiale misto, si può ricorrere a particolari rivestimenti. Il gigante della chimica tedesco BASF ha sviluppato il sistema a spruzzo evoluto “Elastocoat C”, in grado di sigillare pallet ibridi in plastica e pannelli di fibra di legno (MDF), rendendoli particolarmente stabili senza dover ricorrere a un ulteriore primer. I pannelli in MDF sigillati con “Elastocoat C” risultano non solo più solidi ma anche più leggeri del 25 percento rispetto ai pallet tradizionali. Gorm Carsting, Team Leader Sales Western Europe PU Systems, illustra più dettagliatamente: “Il sistema a spruzzo Elastocoat® C sigilla in maniera efficiente, rapida e permanente la superficie del pallet, offrendo così un’ottima protezione contro acqua, sporco, infestazioni di microbi e abrasione. In questo modo la durata dei pallet di Ahrma si prolunga fino a un arco di dieci anni.”
Il cinque percento del valore della merce per l’imballaggio
In un settore tanto orientato alle innovazioni come quello del packaging, la tecnologia è tutto. Oggi come non mai è possibile produrre imballaggi con meno difetti, tempi di produzione più brevi, specifiche rispettate con più precisione e maggiore efficienza energetica. Di conseguenza i clienti chiedono sempre di più. Proporre sistemi di imballaggio tagliati su misura per le diverse esigenze è dunque l’approccio decisivo per il successo sul mercato.
All’interpack 2017, che si terrà a Düsseldorf dal 4 al 10 maggio 2017, i visitatori avranno modo di constatare di persona con quali strategie e prodotti le aziende intendono far fronte alle richieste del mercato.
Una cosa è certa: chi fa false economie, la paga cara. Se la merce confezionata si rovina perché gli imballaggi di trasporto erano inadeguati, i danni possono ammontare rapidamente all’ordine delle migliaia o addirittura decine di migliaia di euro. Senza parlare dell’incombente danno alla reputazione.
Per questo motivo, secondo quanto sostenuto dagli esperti di logistica, bisognerebbe spendere il cinque percento del valore della merce per il packaging; per prodotti molto pregiati, come ad esempio gli articoli tecnici, anche di più. Inoltre sono assolutamente indispensabili approfonditi corsi di formazione e chiare indicazioni operative per i dipendenti coinvolti nelle operazioni di stoccaggio e trasporto. Chi investe in giusta misura negli imballaggi e rispetta i particolari requisiti del caso risparmia costi per eventuali reclami e fa sì che merce e reputazione rimangano illese. A conti fatti, conviene.
Testo di: Melanie Streich, giornalista indipendente
Foto di corredo:
Foto 1:
Sia che si tratti di colli in arrivo o in partenza, di un centro di smistamento o di un aeroporto – ovunque sia necessario movimentare merci con frequenza e rapidità, i sollevatori tubo a vuoto rappresentano un aiuto per gli addetti e garantiscono un flusso dei materiali efficiente. Foto: Schmalz
Foto 2:
Su un trasportatore pallet possono essere trasportati i prodotti più disparati, dai dischi rigidi ai cuscinetti. Foto: FlexLink
Foto 3:
Esattamente nove blocchetti di legno e undici assi unite da 78 chiodi speciali – ecco fatto il semplice ma robusto Europallet. Foto: Capannone di montaggio a Uzwil. Foto: Bühler Gruppe.
Foto 4:
Grazie a un particolare rivestimento, i pallet diventano più resistenti. Foto: BASF
Foto 5:
Quando l’imballaggio va oltre misura, bisogna ricorrere a mezzi speciali come ad esempio grandi impianti gru. Foto: Schmalz